MOTO D'ACQUA SENZA PATENTE?

ESISTE, SI CHIAMA BREEZE

Moto d’acqua la senza patente nautica? si può?

Per guidare una moto d’acqua, dal 15 settembre 2005 è necessario disporre della patente nautica e non è consentito allontanarsi oltre un miglio dalla costa (1,6 km) CON LA BREEZE NON CI SONO LIMITI!
disponibile DA SUBITO al Circolo Nautico Ponente ad Anzio

UN ESPERIENZA UNICA

Grazie alla Breeze 10.8 Puoi finalmente goderti tutta la bellezza ed il divertimento di una

moto d’acqua senza patente nautica!!!

Proprio cosi! Grazie al suo motore fuoribordo, i controlli del motore come una normale imbarcazione, ed il suo aspetto sportivo, con la sua lunghezza di 3.26 mt larga 1.60 mt ed un peso di 160 Kg, unito ad un motore fuoribordo da 40 CV, potrai godertela senza alcuna limitazione.
moto d acqua senza patente breeze

In offerta a 7500€ + IVA

tratto da autofaidate.net

Patente moto acquatica: le informazioni

Chi vuole navigare con una moto d’acqua dovrà obbligatoriamente possedere la patente nautica, indipendentemente dalla potenza del motore del mezzo.

Possono richiedere la patente nautica i cittadini che hanno compiuto la maggiore età e che non soffrono di malattie o problemi fisici, in grado di impedire una sicura navigazione.

La patente nautica viene rilasciata, dopo aver sostenuto un esame, dagli uffici della Motorizzazione civile o dalla Capitaneria di porto.

Guida senza patente: le sanzioni

Se guidate una moto d’acqua senza patente, rischiate di subire delle multe molto pesanti. Le multe generalmente partono da 2.100 euro e possono arrivare fino agli 8.263 euro nei casi più gravi.

La moto d’acqua del conducente senza patente, sarà sospesa e costretta all’ormeggio forzato per 30 giorni. Nel caso in cui la moto fosse sprovvista di assicurazione, si procederà al suo sequestro.

Tralasciando la multa, il fatto peggiore è che si mette in pericolo la sicurezza delle persone.

Spesso infatti, chi decide di guidare una moto d’acqua illegalmente, naviga troppo vicino alla costa (nello spazio riservato alla balneazione), oppure a troppa velocità, o si cimenta in giochi acquatici e acrobazie molto pericolosi.

Come abbiamo detto, la patente nautica è valida 10 anni, quindi occorre solo fare lo sforzo di sostenere l’esame.

Storia della moto d'acqua

Tratto da Wikipedia
Il primo water scooter – termine originale dell’epoca – fu sviluppato in Europa a meta anni cinquanta, come il modello britannico della Vincent Motorcycles Amanda, con motore 200cc e propulsione a elica, e il tedesco Wave Roller.[2][3] Duecento esemplari del Vincent Amanda furono esportati negli Stati Uniti d’America, Europa e Australasia.[4] Negli anni sessanta l’idea fu ulteriormente sviluppata da Clayton Jacobson II di Byron Bay, Australia. Originariamente un appassionata di motocross,[5][6][7] Jacobson pensò di dotare la moto d’acqua con un propulsore interno pump-jet al posto del motore fuoribordo,[7] scafo in alluminio e manopole per la presa. Jacobson lasciò l’impiego in banca e si dedicò allo sviluppo della sua idea, costruendo un prototipo nel 1965. Era ancora molto diverso dalle attuali moto d’acqua ma ne era il precursore. Un secondo prototipo fu costruito l’anno successivo, in fibra di vetro.[8] La prima moto d’acqua tipo Clayton Jacobson II che raggiunse il mercato fu prodotta dalla canadese Bombardier, dal 1968 al 1970, prodotta su licenza dall’inventore americano.[9] Il prodotto Bombardier non fu molto popolare e già prima del 1970 venne lasciato il business. Le prime moto d’acqua in piedi ((ENstand-up PWC) apparvero sul mercato americano nel 1973 a marchio Kawasaki. Fu il primo modello di massa commercializzato al mondo. Questa variante a singolo utilizzatore è ancora commercializzata anche se la variante con sedile ha prevalso nel mercato delle moto d’acqua. I produttori che si cimentano nelle moto d’acqua sono i maggiori costruttori di motociclette e non: Kawasaki (Jet Ski), Bombardier (Sea Doo), Yamaha (WaveRunner), Honda (AquaTrax), Polaris (Sealion), Arctic Cat (Tigershark). Tra questi i più grandi sono Kawasaki, Bombardier e Yamaha. Yamaha e Kawasaki hanno in catalogo modelli stand-up, ma sono una piccola percentuale del totale venduto.
Close Menu